sabato 7 gennaio 2012

Maledetta Primavera

Ieri ho raggiunto l'apice del farmi schifo. Credo di averlo mascherato abbastanza bene, ma la verità è che mi facevo schifo da sola, a livelli mai toccati prima. L'abbiamo provata tutti questa sensazione, almeno una volta.

Al pomeriggio decido che la sera sarei uscita, e dato il pessimismo e il fastidio degli ultimi giorni, il mio impegno era: provare a divertirsi senza segoni mentali. 

La scelta di un vestito adatto (adatto a cosa, poi, visto che non sapevo dove sarei finita) ha richiesto molto più tempo del previsto. Non che io abbia l'armadio di una diva, sia chiaro, solo che quelle tre cose in croce che ho mi facevano tutte schifo, ovviamente. Ho provato quattro vestiti. Non so chi sia stato più crudele tra lo specchio e la mamma. Lo specchio ha una forma strana, è posizionato in modo particolare, riflette una luce giallognola. Insomma, non ti sembra di stare mai bene bene, e alla fine scegli ciò che più ti piace, non ciò che meglio ti sta. Mia mamma invece, che ha assistito ai cambi d'abito, commentava così "Questo è molto carino sul decolletè, ma fa difetto sulla pancia, VIA!" "Questo copre molto bene la pancia, davanti sembri quasi magra, ma se ti giri ti fa il culo come una portaerei, VIA!" "Questo è ok, ma non hai una maglia fatta così, così e cosà da abbinarci? EHM NO, VIA!". Al terzo cambio ho pensato di farla finita e mettere un bel burqa, così da poter coprire tutto quello che c'era da coprire. Poi finalmente scovo nell'armadio un vestito mai messo, ancora con il cartellino attaccato: fa schifo, ma visto che faccio schifo anch'io decido che va bene quello. Fa difetto sulla pancia. Pazienza, la pancia c'è, inutile tentare di nasconderla. 

Passiamo al trucco. No guardate, davvero, non sono una di quelle che normalmente "si prepara" per uscire, ma ieri, vi giuro, ce n'era la necessità. Una fioritura di brufoli che manco a tredici anni. E ve lo assicuro, non ho mangiato cioccolata in questi giorni, anche se Dio solo sa quanto avrei voluto scofanarmi una tavoletta da 250 gr di fondente, pur di liberare un po' di endorfine. Saranno stati gli ormoni pre-ciclo. Bei momenti. Comunque, coprire i brufoli è una delle grosse piaghe dell'umanità, assieme al buco nell'ozono, la fame nel mondo e il silk-èpil. Alla fine sembravo un mascherone. Fanculo, tanto faccio schifo lo stesso. Ombretto nero a badilate sulle palpebre, così si abbina col nero delle occhiaie. E via. Eccola là, Zio Fester. 

Schifosa come non mai esco. Con una carogna sulla spalla che mi accompagna e uno sguardo truce a segnalare l'odio che covo verso l'umanità. 

Volete sapere come è finita? Ho rotto le palle agli amici per andare al karaoke. Un posto più trash dei karaoke io non so se esista. Almeno, i karaoke della zona sono un covo di sfigati. Inizialmente pensavo che andandoci avrei potuto accrescere la mia autostima, vedendo che c'erano casi ben più disperati del mio. La visione di certa gente e  il nettare degli dei (la birra) mi hanno aiutata ad alzare il tono dell'umore. Dovete sapere che non bevo molto, quindi dopo la quantità di birra che agli altri rinfresca le fauci, io sono già ubriaca come una cocuzza. Al che mi sono completamente omologata al resto della gentaglia che ivi si trovava. Lara mi trascina a cantare. Dopo una "Your song" piuttosto sottotono (anche perchè, diciamocelo, non la sapevamo), chiediamo "Maledetta Primavera". Lara fa l'indifferente, non capisco nemmeno se sta cantando o no. Io invece, fin dalle prime note, vengo travolta dalla sofferenza amorosa di Loretta Goggi mista alla mia e mi lancio. Al "...che importa se-e-e-e-e-e-e-e" prendo per la manica un tipo col giubbotto di pelle accanto a me e lo sbatto (a ritmo) come se avessi di fronte l'uomo che mi ha fatto soffrire, e che ha fatto soffrire anche Loretta, cazzo. Urlo come una gallina strozzata, ho un'espressione tipo "cacca durissima" o "forte sprangata sul cranio". Soffro, cazzo, quanto soffro. Forse un pochino anche il pubblico. 

Esco soddisfatta, senza un briciolo di voce. Bella serata. Non me ne importa un fico secco se sembravo una donna alla frutta che stava raschiando il fondo del barile. Io mi sono divertita e va bene così. 


Nell'immagine, Loretta urla al telefono con l'uomo che l'ha fatta soffrire. 


1 commento:

  1. Comunque anche Loretta Goggi pettinata e vestita così non è che sia uno splendore (dalle spalline-spallone direi che è una foto anni 80).
    Sul non piacersi, ti capisco (e non ho ombretto nero che mi possa aiutare ;-))

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