Non vomitare la sera e tenersi il vomito fino al mattino non è stata una buona idea, soprattutto visto che tra mezz'ora devo essere al lavoro. A colazione un probiotico come ogni mattina (sono una salutista!) e una pasticca di Plasil.
Mi infilo nella doccia così canto un po'. Mi esce una voce che manco Amanda Lear. Mal di gola, cazzo, no. Vabbuò, canterò "Voulez-vous un rendez-vous, tomorrrrow" e mi spremerò un limone in bocca.
Mi sbatto in faccia un po' di fondotinta che ho un'aria davvero pietosa, sì che è il giorno dei morti ma non posso andare in giro così.
A lavoro merdoni mai più finiti che mi fanno pensare che non mi dispiacerebbe aprire un baretto in qualche località di villeggiatura o fare la rappresentante Avon per poter un giorno incontrare Edward Mani di Forbici.
Finisco tardissimo, troppo tardi per andare a fare un giro. No, dai, forse ce la faccio ancora. No, sono troppo sporca della più vasta selezione di secrezioni corporee di bambini per potermi presentare al mondo.
Arrivo a casa e Madre ha fatto la minestra di porri. Minchia che allegria.
Daje, pigiama e una tazza di latte che questa giornata ha da finì.
E invece no, arriva nonno che mi dice "E' morto il tuo gattino preferito!".
Datemi un po' di rhum per piacere.
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