venerdì 6 gennaio 2012

Le mille e una festa

Sono una minimalista. Non amo le cose inutili. Mi piace l'essenziale.

Ecco perchè l'unica festa dell'anno che mi piace un pochino è l'Epifania. Perlomeno ha una funzione: tutte le altre feste portarsi via. E grazie al cazzo, era ora! 

Da quant'è che ci ammorbano con 'ste feste? Non so, dal primo dicembre? Forse anche un po' prima. Ormai del Natale si inizia a parlare dopo Halloween. Di Capodanno dopo Natale. Di Epifania dopo Capodanno. Dopo l'Epifania si parte con S.Valentino, poi (in ordine sparso) la Festa del Papà, della Mamma, della Donna (l'apoteosi dell'idiozia, non ci vedo proprio nulla di divertente) poi Pasqua, poi Ferragosto, poi Halloween e ricomincia il circo. Le uniche feste che non si festeggiano sono quelle utili: tipo il Primo Maggio o il Due Giugno. Sì vabè, non si va a scuola, non si va al lavoro. Però nessuno si ritrova per un pranzo in famiglia a discutere del lavoro o della Repubblica, nè ci si scambia doni attinenti o frasi d'affetto. Mah. 

Poi un'altra cosa, e qui mi scaldo, perchè davvero ne ho i coglioni pieni. Le catene di Sant'Antonio e gli auguri divertenti. Frasi che non oso nemmeno ripetere, tanto sono imbarazzanti. Roba che nemmeno se apri la mia Smemoranda del '99 riesci ad eguagliarne l'insulsaggine.

Ah, dimenticavo...Gli irrinunciabili tag collettivi su Facebook. Ficcare tutti gli amici in una foto dove non c'è nemmeno uno di loro, bensì Babbo Natale, la Befana, una bottiglia di champagne. Così dopo un minuto hai 102 notifiche di sconosciuti che hanno fatto tutti lo stesso commento "auguriiiiii anche a teeeeeee <3". Cristo, che odio! 

Comunque quel che voglio dire è che non se ne può più. E' proprio indispensabile festeggiare ogni cagata possibile? Davvero non abbiamo di meglio da fare? La smetto, che poi vengo tacciata di rancore verso il genere umano, misantropia, antisocialità, cuore di pietra e quant'altro. 

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