mercoledì 20 febbraio 2013

Nothing as it seems

Riflessioni che di recente hanno affollato il mio cervello: 
  • Da un po' di tempo a questa parte scrivo sempre a matita. L'agenda, gli appunti, gli spunti, i biglietti per comunicare qualcosa a qualcuno. La matita è l'oggetto simbolo della provvisorietà, e il tratto leggero con cui la utilizzo per poterla cancellare ancor più facilmente mi ha fatto riflettere su quanto io sia fondamentalmente una persona molto molto insicura. Penserete "Ah...Fabio Volo de noartri, che cazzo stai a dì?". Beh, sappiate che questa roba di scrivere a matita mi ha portata a macinare così tanti pensieri da desiderare di andare in analisi. Siate comprensivi, dunque.
  • Non sopporto più, ma proprio più più più sentire parlare di politica. Quindi non lo farò. Sappiate solo che se ad un certo punto non mi faccio più viva è perchè o ho espatriato o sono finita in carcere dopo aver tentato un colpo di Stato. 
  • La via più semplice è fare le cose come vanno fatte. La cosa difficile non è laurearsi, avere un lavoro, avere una prospettiva di vita. Chi dice "scappare dai problemi è facile" dice una cazzata. Invidio il coraggio di chi decide di abbandonare l'università a un passo dalla fine, smettere di lavorare in un momento di difficoltà, andare altrove a cercare altro. Cosa? Non si sa. Invidio il coraggio di chi salta nel buio con la certezza di atterrare su un letto di piume sorridendo. 
  • Mi piace fare delle cose per finta: guardare la televisione per finta, senza ascoltare lei, ma la mia testa, mentre la fisso; leggere per finta, nascondendo la testa dietro le pagine mentre guardo un uomo con la barba; mettermi le cuffie e fare finta di sentire la musica, origliando, in verità, i discorsi altrui; andare a camminare facendo finta per alcune ore di essere sportiva; bere un thè facendo finta che la vita non sia complicata. Indovinate un po? Sì, gli ormoni, sempre loro che parlano al posto mio. 
  • Amelie Nothomb, che come ben sapete è una delle mie donne del cuore, diceva: "Il diario è il mio sciacquanima". Io, parafrasandola banalmente, oserei dire che "Il mio blog è un quantomeno un bidet. "
  • Se per caso anche voi avete dormito e fatto incubi per 5 ore, un breve intervallo in un numero imprecisato di ore lavorative, sappiate che esiste una soluzione: i Pearl Jam.
  • Ho perso 18 chili in sei mesi, non ci credevo nemmeno io quando ho guardato la bilancia in compagnia della dietista che mi ha vista versare alcune lacrime di fatica e perdere ancora qualche grammo seduta stante. Tutti i "sei dimagrita" mi hanno riempito il vuoto di tutti i "mi piaci come sei" che non ho mai sentito, forse è per questo che nonostante il calo ponderale io non mi sono mai sentita così pesante. 
  • Vorrei dirvi tante altre cose, ma è solo un bidet, mica una doccia intera. 

PS. Il titolo l'ho messo a caso, perchè è la canzone che sto ascoltando ora, concludendo il post. E comunque, in qualche modo, c'azzecca. 

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