lunedì 2 gennaio 2012

Cosa voglio da te

Una delle cose che mi piacciono di più, quando inizia un nuovo anno, è aprire la nuova agenda. Di solito non riesco mai ad aspettare fino al primo gennaio, e questo non perchè abbia chissà quali impegni da appuntarvi all'interno, ma perchè sono impaziente.

Step n.1: Togliere il cellophane: una sensazione di potenza ti pervade nel momento in cui riesci a trovare un punto, solitamente in un angolo, in cui infilare il dito. Svergini quella sottile pellicola e ti senti bene. E poi "track", via tutta in un colpo. E' tua, per davvero.

Step n. 2: Finalmente è arrivato il momento. Puoi toccare la similpelle. Ci passi sopra la mano, aperta, e vai su e poi giù, poi giri l'agenda e ricominci. Esplori ogni angolo del tuo nuovo piccolo acquisto, e non è per sfiducia, non pensi che ci siano difetti da trovare in lei, anzi, vuoi percepire nelle tue mani tutta la sua perfezione.

Step n. 3: Puoi aprirla. No, non scrivere, aspetta un attimo. Prima guardala bene. Inizia dall'inizio. Non avere fretta. La sfogli, sembra tutta uguale, uguale a molte altre. Poi, quando sei già quasi stufo, vedi qualcosa. Qualcosa che le altre agende non avevano. Ora, non so dirvi cosa sia. La mia, ad esempio, l'apprezzo molto per gli adesivi che contiene in una piccola taschina sul fondo. Servono per appuntarsi i blog, i libri, i film, i concerti, le persone, il meglio dell'anno. Ecco, grazie a queste piccole cose, lei mi dà l'idea di somigliarmi, perchè, proprio come me, non vuole dimenticarsi delle cose che le sono piaciute di più. Ora che la conosci, puoi iniziare a mettere il segno di te su di lei.

Ora, e qui mi rivolgo soprattutto ai maschietti, provate a leggere questa storia al contrario. Ditemi se vi ricorda qualcosa. Qualcosa che il più delle volte avete fatto nell'ordine sbagliato. I più perspicaci ci saranno arrivati già durante la lettura delle prime righe, non potendo fare a meno di pensare ad un parallelismo tra il cellophane e l'imene.  Sì, esatto, l'agenda è come una donna, solo al contrario. Con le donne dovete partire dallo....

Step n. 3: Il più noioso. Dovete passare molto tempo a leggerla, una donna. Il più delle volte partirà dall'inizio e vi ammorberà con una serie di storie accadute quando voi ancora non l'avevate conosciuta. Storie familiari, amicali, di ex, di lavoro, di studio, dei mille hobbies ormai abbandonati. Quando, storditi dalle sue parole, sentirete che è arrivato il momento di salutare e andarsene, improvvisamente noterete qualcosa. Qualcosa che le altre donne non avevano. Può essere qualsiasi cosa, non devo essere io a dirvi cosa. Se fossi un uomo, mi piacerebbe trovare in una donna la capacità di smettere di parlare al momento giusto. Le donne non ce l'hanno di solito. Continuano imperterrite ad asciugarvi anche mentre voi sbadigliate. A questo punto vi ha colpiti, e non potete far altro che rimanere. E iniziate finalmente a dire qualcosa anche voi.

Step n. 2: Le donne amano gli uomini che parlano. Una volta riusciti ad intavolare la giusta conversazione, lei è già vostra. Quasi. Beh, non poteva essere così facile. Dovete dire le cose giuste. Quali sono? E chi lo sa. Ma se le troverete lei si lascerà toccare. Potrete esplorarla in ogni angolo, girarla e ricominciare daccapo. Non fate i porci, anche in senso figurato, dico. Non abbiate fretta, non trascurate questo importante passaggio.

Step n. 3: Avete raggiunto il vostro obiettivo. E' pronta per lasciarvi entrare dentro di lei, stavolta non più in senso figurato. Rompete il "cellophane" (sempre che ci sia ancora) e fatele sentire quanto avete aspettato. Adesso sì, è davvero vostra.

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