lunedì 23 aprile 2012

Teoretica del segone mentale femminile

Con ogni probabilità sto per scrivere uno dei post più banali di sempre, ma tant'è; se non volete sentir dire banalità, abbandonate fin da subito la lettura.

Vorrei parlare dei rapporti telematici, di quelli reali e della possibile disparità tra i due. Immagino non abbiate capito una sega finora. Nemmeno io, ma adesso provo a chiarirvi/mi le idee. 

Partiamo dal presupposto che i rapporti (degni di essere considerati tali) si basano sulla comunicazione e che la parola "comunicare" deriva dal latino cum = con + munire = legare, costruire. Che bello! Costruire insieme, mettere in comune, rendere partecipi. 

E i mezzi di comunicazione? Sono per l'appunto tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per realizzare questi obiettivi e dunque avere un rapporto. Una volta avevamo la lingua, gli occhi, le mani, le orecchie e il naso. Adesso i sensi non ci bastano più: ci servono gli sms, le mail, la chat e i social network, per far vedere bene agli altri cosa siamo (o cosa vogliamo sembrare). Fanno parte della nostra vita, e va bene così. 

Oggi ragionavo su due esempi estremi. Due poli opposti dell'utilizzo che di questi mezzi si può fare. Essendo donna parlerò dal punto di vista femminile, e voi maschietti ditemi pure la vostra. Sempre che abbiate una "vostra" da dire.

1) Primo caso di studio: "TU SCRIVI PURE, CHE AD INTERPRETARE CI PENSO IO"

Ci sono persone con cui chatti per ore, e in chat ti dici tutto. Riesci a dire cose tra le righe, fare battutine che alludono ad altro, parlare di cose anche molto intime. Talmente intime che magari ci scappa pure un sms, qualche volta una telefonata. Poi ti vedi e cala il gelo. Non riesci a guardarti in faccia, a parlare di qualcosa che non siano le condizioni meteorologiche , di toccarsi non se ne parla nemmeno, chevvelodicoaffare. Non sto parlando di gente che incontri per la prima volta, sia chiaro. E' gente che hai conosciuto di persona, vi hanno presentati, vi siete chiesti l'amicizia su Facebook, il contatto Skype, il numero di cellulare. Insomma, avete gettato tutte le basi per uno stupendo rapporto. Telematico. E basta! E un rapporto di questo tipo è proprio destinato al fallimento, mi spiace dirlo...non si quaglierà mai. Però una donna non ce la fa a non illudersi. Insomma, se uno in chat ti scrive di tutto, ti parla dei cazzi suoi, ti dice che ti vuole bene, eccetera eccetera, un pensierino ce lo fai. E magari ce lo fa anche lui. Solo che poi dal vivo te ne accorgi che proprio non c'è chimica. Ma il giorno dopo l'incontro "face to face" si ricomincia con lunghissime chiacchierate su Skype, telefonate di aggiornamento, sms di buongiorno, buonpomeriggio, buonaserata e buonanotte.

2) Secondo caso di studio: "C'E' COSI' TANTA CHIMICA TRA NOI CHE MI VIEN VOGLIA DI  SCIOGLIERTI NELL'ACIDO"

E poi ci sono quegli altri rapporti, quelli reali. Chiamiamoli così. Ci si vede e si parla tantissimo, "oddio,quante cose che abbiamo in comune!", "io una con cui mi sento così libero di dire le cose non l'ho mai trovata!", "quanta comunicazione che c'è tra noi!". E mentre ti parli, ovviamente ti tocchi, e ti guardi. Tutto bellissimo fin qui. Ma noi donne siamo troppo legate al detto "verba volant, scripta manent" e allora ci aspettiamo un bel sms romantico. Che puntualmente non arriva. Allora lo scriviamo noi "Grazie per la bella serata, sono stata bene....blablabla". E lui? Cosa risponde, se risponde? " Ok, notte". Eccolo là. E pensare che la chimica c'era. Gli sms sembrano telegrammi, le chiacchierate in chat sembrano sms, e le telefonate (rarissime) sembrano minuti di silenzio commemorativi di non si sa bene cosa. In compenso, i "like" e i cuoricini su Facebook fioccano. Questa me la devono spiegare. 

Dico io...cari maschietti, lo vogliamo trovare un cazzo di equilibrio? 





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