venerdì 6 aprile 2012

Buona Pasqua a modo mio

I cristiani cattolici danno per scontato che tutti siano come loro. Intendo dire che nelle varie ipotesi sull'altrui credo, evidentemente l'ateismo non è contemplato. E l'ignoranza sulle loro convinzioni non è tollerata.

I miei genitori, 29 anni fa, si sposarono in chiesa da non credenti, per non deludere le rispettive cattolicissime famiglie (e anche ipocritissime, visto che mio nonno materno aveva avuto un'altra donna dopo essere rimasto vedovo, senza stavolta più sposarsi per non perdere la pensione di reversibilità della mia defunta prima moglie, e la mia nonna paterna si era invece sposata incinta ben 50 anni fa). Io ho ricevuto il battesimo e anche le prima comunione, dato che avevo ancora tutti i miei nonni e non avevo la minima capacità di giudizio. Fui contenta di riceverla, anche se mi aveva un po' rotto il cazzo la storia del catechismo, che era un impegno settimanale (e io sono nata pigra). La domenica mia nonna mi mi portava a messa, io mi portavo le Barbie per giocare sotto il banco ed eravamo entrambe in pace con la nostra coscienza. Tanto bastava andare. E' che se stai a casa Gesù ti vede, se invece sei in chiesa che giochi, chiude un occhio, diciamo.

Arrivata all'età della cresima, ed avendo sviluppato una discreta capacità di ragionamento (e soprattutto, non abitando più con la nonna che mi portava a messa), scelsi di non riceverla. I miei genitori ne furono contenti, perchè all'epoca loro fecero la stessa scelta, coerentemente con il loro pensiero di giovani atei. Ricevettero la cresima la settimana prima del matrimonio, per potersi sposare in chiesa senza l'intralcio delle loro famiglie. Quando andai da mia nonna paterna a dirle che non avrei "preso" la cresima, mi rispose: "Bene, da oggi in poi tu non sei più mia nipote" e io le risposi "Ma nonna, proprio tu che ti sei sposata incinta!". Mi sono presa uno schiaffone ed è finita lì.

Verso i 18 anni ho avuto un periodo di enormi difficoltà famigliari, e in quel periodo mi sono avvicinata nuovamente alla religione cattolica grazie alla vicinanza di alcuni amici praticanti. Non posso negare che la cosa mi abbia aiutata in quel momento così duro, ma poi ci ho pensato bene e ho capito che non era stata la religione, ma la vicinanza degli amici, per l'appunto. Realizzato ciò, ho avuto qualche mese di forte esaurimento nervoso: non riuscivo a capire come avevo potuto, con la religione, dare una spiegazione alle mie difficoltà, quando invece razionalmente non ce n'erano.

Da allora è passato un po' di tempo: ho cercato molti rimedi alla mia sete di spiritualità, mi sono data al buddhismo, allo zen, allo sciamanesimo, ho letto libri sugli argomenti più disparati per trovare qualcosa che si adattasse a me. E poi ho capito che ciò che mi si adatta è l'ateismo. Solo che la maggior parte delle persone vedono l'ateismo come una "non scelta" o "una scelta di comodo". Non è vero! Io ad esempio sono arrivata ad essere serena con il mio ateismo dopo 20 anni di sofferenze con le più disparate religioni o orientamenti. E ciò non toglie che io sia una persona profondamente spirituale. Credo in piccoli pezzi di tante religioni. Il Karma prima di tutto. La natura in secondo luogo. La scelta di essere vegetariana è legata anche al fatto di non voler fare del male e mangiare qualcosa di morto. Il fatto di dedicare la mia vita (anche se ne ho fatto un lavoro) alle persone che in qualche modo hanno delle difficoltà ha certamente un fondamento spirituale.

Solo che non accetto di credere ad una serie di stronzate che il cattolicesimo impone. Non sopporto il moralismo. Non sopporto l'ipocrisia. E non sopporto i "cristiani perfetti" che fumano, bevono e trombano come se non ci fosse un domani. E non sopporto il Papa. Che cazzo di lavoro è fare il papa? Coprirsi d'oro, dire due minchiate alla domenica da un balcone, avere un seguito incredibile, fare viaggi,  dire che la rovina del mondo sono i gay e che per non prendersi l'AIDS basta non scopare. No, ma complimenti!

Ho sconfinato un po'...quel che volevo dire dopo questa lunghissima premessa è che l'altro giorno mi sono domandata alcune cose:


  • "Il terzo giorno resuscitò"...ok, ma da quando si parte a contare? Insomma, Cristo è morto di giovedì o venerdì? C'è una festa anche perchè muore o solo quando risorge?
  • Perchè quelle che i comuni mortali chiamano "Pasquetta" si chiama "Lunedì dell'angelo" e perchè si festeggia così? Cioè, nel Vangelo o nella Bibbia o in qualche libro sacro, arriva forse un Angelo con una cassa di birre e due wurstel a dire "Regà, famose 'na grigliata!"? BOH.
  • Perchè si fanno i "fioretti" in Quaresima? Perchè la Quaresima? Perchè tutto?
  • Come si fa a credere che una persona sia morta e risorta? Veramente, senza offendere nessuno, ma leva la parte fantascientifica alla Bibbia/Vangelo o quel che è e non ne rimane niente. E non parlatemi del Simbolismo, perchè allora vale tutto. 
E poi, giusto perchè sono campionessa olimpica di sollevamento di polemiche, a Pasqua si ripresentano i domandoni "Oh cosa fai per le feste?". Feste o non feste, sono a casa dal lavoro per 4 giorni, quindi cosa vuoi che faccia? Vado al mare. 

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