domenica 15 aprile 2012

Dammi una lametta che mi taglio le vene.

C'è Titanic in TV. Ha piovuto tutto il giorno. La voglia di mettersi sotto le coperte e ingolfarsi di orsetti gommosi, piangendo  disperata al pensiero che non troverò mai nessuno che mi ami come Jack ama Rose e che morirò sola come un cane è tanta. Ma non cedo a questa pietosa autocommiserazione. Oggi ho passato la giornata ad ammazzarmi di seghe mentali e direi che è ora di finirla. Almeno fino a domani. Spengo la TV, che è meglio.

Penso a cosa potrebbe farmi stare meglio.

Forse un bagno caldo, quasi bollente, che subito ti sembra di ustionarti ma poi finisce che ti addormenti nella vasca, con un bicchiere di Barbera in una mano e una cannetta nell'altra, mentre Lou Reed, dalle casse dell'Ipod, continua a cantare da solo.

Rotolarmi in un prato, con l'erba bagnata, ma non di pioggia, di rugiada. Sentire la testa che gira, avere l'impressione che il corpo non possa fermarsi. Sentirsi schiantare.

Essere a una festa, in estate, sentire in bocca il sapore tipico della birra annacquata nel bicchiere grande di plastica, percepire appena gente sudata che si agita intorno a me, ballare la pizzica a casaccio (perchè ovviamente non ne sono capace) e sentire l'odore della terra che si solleva sotto i miei piedi scalzi e l'aria calda che passa sotto la gonna lunga.

Rivedere Achille tornare a casa e chiedergli "Dove sei stato, bastardo?" e lui che con gli occhi tristi mi dice "Bau".

Forse tornare indietro di qualche giorno. E fare delle cose diverse da quelle che ho fatto. O forse no. Forse andare avanti di qualche giorno, e aver già messo una pietra sopra a tutto.

Nessun commento:

Posta un commento