giovedì 12 aprile 2012

Una volta ero schizofrenica. Poi siamo guarite.

Ci sono giorni in cui mi faccio paura da sola. Il mio umore cambia in modo così repentino che nemmeno io riesco a stargli dietro. Voglio pensarci sul serio a questa roba. Quali sono le cose che mi portano a passare da un picco emotivo ad un altro?

Piccole cose che schiacciano le palle come olive al frantoio. Tipo: se al mattino mi sveglio e il caffè è finito la mia giornata inizia male. Malissimo. Ma proprio che non riesco a riprendermi. Piuttosto di aprire un nuovo pacchetto, svuotarlo nel barattolo, sporcarmi le mani, lavarmele, rischiare di bagnare la manica del pigiama e sentire freddo, preferisco stare senza. Oppure inizio ad imprecare in un modo così fastidioso che arriva qualcuno e me lo prepara. Perché quando una è principessa lo è a qualsiasi ora. La stessa cosa vale per il cibo. Posso saltare pranzi e cene senza problemi, ma il mattino è un momento tragico. Mi sveglio affamata che manco fossi di ritorno dall'Isola dei Famosi. E necessito di un banchetto, subito!

Poi: che tempo fa. Va bene essere meteoropatici, ma io penso di essere un caso clinico. Se c'è il sole può morirmi il gatto, seccarmi la salvia sul balcone, investirmi un tram. Non mi intristirò mai per così poco. Se invece cadono due gocce di pioggia potete stare certi che sarò simpatica come un rottweiler a digiuno da un paio di giorni. Tutti i miei ricordi felici sono legati al Sole, tutti quelli tristi alla pioggia. In primavera/estate mi vesto fricchettona, ballo il raggae e sono starnazzante come un'oca in amore; d'inverno somiglio tanto a Morticia Addams, ascolto i Radiohead e i miei discorsi sono un loop di locuzioni  quali "schifo", "merda", "fanculo".

Un'altra cosa: la gelosia. Che se per caso mi immagino il tipo che mi piace con una tipa che non mi piace posso diventare rognosa e rovinare la giornata a me e agli altri. Nemmeno il peggiore dei mariti siculi riuscirà ad eguagliare me, mezza piemontese e mezza veneta, quanto a gelosia. Faccio proprio schifo. E a questo proposito, vogliamo aprire una parentesi sull'amore ai tempi di Facebook? I social networks sono la rovina dei gelosi. Basta un like al posto sbagliato per uscire di senno. Non parliamo dei commenti. Nel giro di pochi secondi porti a termine indagini che manco Jessica Fletcher in quel buco di culo di Cabot Cove (Maine). E se ci si lascia? Secondo me una volta lo stalking non esisteva. L'ha inventato Zuckerberg; o per lo meno gli ha dato una bella mano a diventare uno dei reati più comuni.

Le gente che dice cose stupide riesce ad alterare il mio umore in maniera non indifferente. Cose del tipo: "Come sei bella oggi. Non sembri tu". Ehm, lo so che volevi fare un complimento...ma non ti pare che il pensiero "allora di solito sono una cozza, giusto?" sia una conseguenza un po' troppo immediata? Oppure "Somigli a mia cugina, quella che ha avuto tre figli". Scusa, gioia, lo so che ho il culo sformato nonostante non sia mai stata incinta, ma non potresti usare un gocciolino di delicatezza in più? Oppure quelli che traggono conclusioni affrettate, come quella che poco fa mia ha telefonato dicendomi "Chi sei tu, femmina, che rispondi al telefono di Federico?". Hey bella, non ti è venuto il dubbio di aver sbagliato numero? E comunque tientelo stretto Federico, possibilmente fra le cosce, almeno non scappa. [Notate come le persone gelose come me riescano a rigirare la frittata facendo vergognare gli altri della propria gelosia...]

Comunque le cose che mi piacciono possono contribuire a migliorare il mio umore in caso ne aveste bisogno (dico a voi, che dovete in qualche modo interagire con me, in qualità di amici, conoscenti, colleghi o, il Signore vi scampi da cotanta sciagura, fidanzati o pseudo-tali). Tenetelo presente che non si sa mai. E ovviamente sarà il caso di conoscere bene le mie manie per evitare di farmi incazzare. Guardate, magari passerò per una viziata del cazzo "piena di lasciami stare" (ho tradotto letteralmente un'espressione piemontese molto usata nella mia famiglia, fatemi sapere se in italiano rende l'idea o no), ma io dico: magari si potesse avere un libretto delle istruzioni delle persone con cui si ha a che fare! Quante incomprensioni si eviterebbero? Quanti fraintendimenti in meno ci sarebbero? Sarebbe meraviglioso. Io ve lo sto dando, non siete contenti?



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