lunedì 22 ottobre 2012

Sei pensieri, non uno di più


Oggi ho fatto dei pensieri. Mi sono sembrati tanti, poi li ho scritti ed erano solo sei. 

Il primo pensiero è stato: "Cristo, ho avuto la febbre di venerdì, vomitato di sabato, lavorato di domenica, mi sono svegliata afona di lunedì. Bellammmerda." Vabbè, questo potevo anche non dirvelo. 

Il secondo pensiero è stato davanti allo specchio: "Hai un palese scompenso ormonale. Che cazzo sono tutti 'sti brufoli? Ah, già. Ieri in preda all'isteria ti sei mangiata un panino con la Nutella che nemmeno il piccolo Lucio. Stai a dieta, cretina! E poi nella Nutella ci sono lo zucchero bianco e l'olio di palma. Tu sei una radical chic  del cazzo e queste cose NON le mangi!" 

Il terzo pensiero è stato a pranzo: "Ma perchè secondo quelli della mensa i vegetariani devono crepare di fame?" 

E il quarto pensiero, immediatamente successivo è stato: "Tu manco se fai i digiuni ad oltranza come Gandhi muori di fame, tieni una riserva di grasso che neanche le foche monache!"

Il quinto pensiero è stato: "Dai, adesso vado a casa, mi svacco sul divano e mi dimentico di esistere". Poi succede che...avete presente quando uno arriva a casa e regna un'atmosfera surreale, non sai dire cosa c'è di troppo o cosa invece manca, ma non è più casa. Qualcosa stona. Forse sono io. Poi fai una domanda del cazzo. Una di quelle proprio inopportune, che mentre le parole escono dalla tua bocca il tuo cervello ti ordina di frenare ma è tardi. Appena la finisci deglutisci e aspetti con gli occhi spalancati una risposta che sia già che non arriverà. E infatti non arriva una risposta. Quello che arriva è molto più simile ad una sprangata sugli alluci. Non è un colpo mortale, ma è fastidioso. Vorresti le tue dita dei piedi integre e non provare del dolore inutile. 

Il sesto pensiero è stato: "Non ci voglio pensare e allora metto su David Bowie. Se dovessi scegliere una canzone, un'unica canzone da poter ascoltare per il resto dei miei giorni, sceglierei Space Oddity. Mi mette un misto di malinconia e allegria che è impossibile da descrivere. E' come quando vedo le foglie gialle e rosse in autunno. O come quando sento l'odore di sigaro alla vaniglia. O come quando sento il rumore di un bicchiere che cade e si rompe. Quelle cose lì, che non sai se piangere o ridere."

Spero vivamente che questo sia l'ultimo pensiero della giornata, perchè quando inizio a parlare come una sedicenne hipster fulminata mi faccio paura da sola. 

Nessun commento:

Posta un commento