Uno spazio per pensieri, riflessioni, racconti, sogni, stronzate, polemiche. Uno spazio tutto mio, ma alla portata di chiunque, da inondare con la mia incontinenza verbale.
lunedì 7 maggio 2012
Scusa ma ti chiamo sindaco.
Moccia è il nuovo sindaco di un comune abruzzese. Si è beccato anche una percentuale di voti altissima. 89 persone su 100 hanno votato per lui, nel paese di Rosello, in provincia di Chieti.
Sulla sua candidatura a primo cittadino non ho nulla da dire, è un suo diritto. Ho qualcosa da dire invece agli elettori: ok, anche scegliere chi votare è un diritto, ma...avete l'aceto nel cervello?
Scusate, eh, ma Federico Moccia è un cinquantenne semianalfabeta che si è arricchito mettendosi un cappellino che andava di moda nel '93 per mascherare l'alopecia e parlando bimbominkiese. Uno che ha chiamato i personaggi principali dei suoi libri Babi e Step. Che a casa mia sono uno scarafaggio (questa la capiranno solo i piemontesi) e un attrezzo ginnico. Sono senza parole. Uno che dice "scusa ma ti chiamo amore", ma poi scrive dei libri di merda e non dice nemmeno "ops!".
No, guardate, non venitemi a dire "La democrazia è anche questo". E' ormai un dato di fatto: l'Italia sta andando a puttane (a proposito, al mercato i cinesi vendono badilate di magliette con la scritta "senza maglietta sono ancora meglio". Bella questa moda lanciata dalla Minetti. Io lancerei lei, sotto un tir).
Fine dello sfogo.
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