Di post di questo genere, sul web, se ne trovano a bizzeffe, ma ho comunque deciso di stilare la mia personalissima lista, consapevole di essere io stessa un perfetto mix tra tutte (o quasi) le categorie che sto per elencarvi. Che nessuno se la prenda, per cortesia, dato che abbiamo già tanti problemi e forse l'ironia è l'unica nostra ancora di salvezza. Vi ho già ammorbati, lo so, ma era necessaria questa breve premessa.
Tipologie di utenti di Facebook:
2. Il sindacalista: si indigna per la qualsivoglia, ogni pretesto è buono per promettere una lotta di classe, una rivoluzione. Ovviamente è un grillino, chevvelodicoaffare. Consiglio: andare a lavorare no, eh?
3. L'animalista: simile al 2, questi però è disinteressato al genere umano, si occupa solo ed esclusivamente di giapponesi che pescano le balene, di cagnolini aperti per testare cosmetici e polli con una vita straziante. Consiglio: se siete sovrappeso, la vista della sua bacheca ad ore pasti vi farà passare l'appetito e riuscirete finalmente a raggiungere il vostro peso-forma!
4. Il viaggiatore/il re della festa: i primi scrivono uno stato solo se si trovano in qualche parte del mondo che li renderà invidiati da tutti (un grande classico: greetings from San Francisco). Tra l'altro viene da domandarsi come riescano ad essere delle trottole, dato che voi sapete benissimo che non lavorano. I secondi ci aggiornano sulla loro vita solo se sono/sono stati ad un party, si sono ovviamente ubriacati come delle merde e sono finiti al letto con qualche squinzia/uomo muscoloso e depilato. Anch'essi, nella maggior parte dei casi, non lavorano. Consiglio: sbuuuuffff. Noiosoni.
5. Il pierre: avete già capito. Vi spamma di inviti ad eventi a cui mai mettereste piede, nemmeno con una pistola puntata alla tempia. Consiglio: bloccatelo e amen.
6. Il fotografo mancato: usa lo smartphone di ultima generazione o la reflex regalata dal papi per autoscatti in bagno (mediamente uno all'ora), foto alla punta delle scarpe, mani alzate al cielo o per composizioni artistiche quali bottiglie vuote, posaceneri, evidenziatori sparsi. Le foto sono generalmente accompagnate da una frase di qualche canzone, ovviamente non proprio d'autore. Consiglio: no, vabbè, so' gggiovani, je passerà. Se invece il vostro amico ha 40 anni diteje d'annà a fanculo.
7. L'educatissimo: siccome ha fatto le Alte Scuole in Svizzera, non mancherà, puntuale come un orologio, svizzero, per l'appunto, di salutarvi appena si sveglia, di augurarvi buon appetito alle ore dei pasti, buon pomeriggio all'ora del tè e di salutare l'intero popolo di Facebook prima di andare a letto. Consiglio: più che un consiglio è un'esclamazione: ah, la vita sociale, questa sconosciuta!
8. Il depresso/ l'esaltato: fastidiosi allo stesso modo, l'uno utilizza i social come sfogo per la sua vita a dir poco schifosa, ci informa delle sue sfighe, del suo pessimo umore, degli amori non corrisposti, dei colleghi stronzi, e lo fa una volta al minuto; l'altro invece di quanto è bello il mondo, della sua felicità con cui spera di contagiare tutti, della serenità trovata in Dio. Consiglio: mettere la testa in forno e date gas. Se avete paura di far saltare in aria la palazzina, impiccatevi.
9. Lo sportivo: è un tifoso sfegatato di una squadra di calcio e non perderà occasione di farvelo sapere. Vi farà la telecronaca di ogni partita e metterà un sacco di vocali, maiuscole, per esultare al pc. Nella maggior parte dei casi è juventino. Consiglio: la metà dell'energia che metti nel calcio mettila per trovarti un hobby, e la vita, all'improvviso, ti sembrerà migliore.
9. Lo schizzinoso: lui può fare ciò che vuole, ma gli altri no. Gli danno fastidio tutti: non ha capito gli hashtag e odia chi li usa, non ha Instagram e odia chi lo usa, non ha Twitter e non capisce che i social possono essere collegati tra di loro, non sa le lingue e odia chi scrive in un'altra lingua, non fa niente se quest'ultimo vive all'estero...potrei andare avanti così per ora. Consiglio: se ti arrabbi tanto presto ti prenderà un colpo. Rilassati.
10. Il comico/ il comico triste: il comico è fan di "Link divertenti", l'"Omino biscottino", "Ridi che ti passa" e altre pagine del genere e posta a ritmi imbarazzanti link che farebbero passare la voglia di vivere a chiunque. Ma l'italiano medio si piega a leggere 'sta roba. Vabbè. Diventa triste nel momento in cui ci informa che nonostante pubblichi queste cagate a detta sua esilaranti, solo lui conosce il dolore che si porta dentro, il mondo non capisce che tutte queste ghignate sono solo una maschera. Cucciolo, va. Consiglio: "Tagliate loro la testa, per Dio!"